Nascere con un cognome famoso non è questione di bravura, te lo appioppano o ci nasci “dentro”, e questo non vale solo per i sapiens, anzi!, capita pure alle piante, a un sacco di piante.
Ne è un esempio una piccola piantina presente per l’Italia solo sul Carso, la seconda “-illa” di cui parliamo questa primavera, dopo la Pulsatilla montana di qualche giorno fa.
Anche questa -illa si fa trovare negli ambienti aperti, ma è abbondante e di facile individuazione, con fioriture evidenti e assai precoci, con le quali macchia di giallo gli angoli del Carso in pieno sole.
Se il nome comune (Cinquefoglia) non lascia spazio a grandi approfondimenti, quello scientifico di genere, Potentilla, offre invece qualche spunto di interpretazione: se il suffisso –illa potrebbe riferirsi alla sua stazza piccina, la potenza richiamata nella radice del nome sembra riferirsi alla sua caparbietà a vivere in ambienti aridi e poveri minacciati dall’incespugliamento, oppure alle presunte virtù medicinali tenute in gran conto in passato, e oggi snobbate in favore di specie con principi attivi potenti davvero.
Ma è l’attributo tommasianiana che ce la rende immediatamente interessante, perché richiama e onora un naturalista triestino che molto ha contribuito alla valorizzazione delle conoscenze botaniche del nostro territorio, Muzio de Tommasini (1794 – 1879). Personaggio di spicco della Trieste del XVIII secolo, fu podestà, si interessò e favorì i lavori di rimboschimento del Carso, raccolse l’eredità botanica del suo maestro Marchesetti, ispirò a sua volta un celebre allievo.
Fu Tommasini, infatti, a instillare nella mente del giovane Julius Kugy, già erborizzante sul Carso, il desiderio di partire alla ricerca di una specie simbolo del Romanticismo botanico… la Scabiosa trenta, ma questa è un’altra storia! (e ve la raccontiamo durante alcune escursioni dedicate alla scienza> date un occhio qui!)
Se dunque questa piccola solare piantina deve sentirsi onorata dal nome dotto che porta, parimenti onora colui che le dà il nome!