Quello che bolle (e disinfetta) in pentola

Dopo quasi due mesi di restrizione alla libertà personale a causa della epidemia da Covid-19, da qualche giorno possiamo gustare nuovamente una prudente libertà di circolazione, e le sirene (o per meglio dire le agane, gli sbilfs, il terribile skrat …) dei boschi, dei prati, delle sorgenti e delle montagne ricominciano a chiamare (…se mai avevano smesso!)

In queste lunghe settimane, l’osservanza delle regole, le rimostranze del buonsenso, la progettazione e le attese si sono succedute con un’impietosa alternanza, tra decreti, speranze, aggiornamenti, considerazioni, spunti creativi e revisioni.

Le riflessioni, umane e professionali, lucide quanto più possibile, viaggiavano di pari passo –ma distanti eh!– con altri ragionamenti proiettati al “dopo”,  chè stare senza il pensiero del domani è impresa ardua, e forse più adatta agli asceti.

Quale futuro aspetta il turismo? E quale futuro aspetta noi guide?

La socialità e la condivisione delle esperienze è parte integrante del nostro lavoro, una parte rilevante di quello che trasmettiamo (e riceviamo!) arriva dagli occhi, dal tono della voce e dal sorriso, la vera “bomba atomica della comunicazione”, come lo definisce a ragione Nino Martino, direttore di AIGAE, l’associazione nazionale che riunisce un nutrito gruppo di guide ambientali della Penisola.

Ce la faremo a trasmettere il nostro entusiasmo da sotto una mascherina?
Sapremo emozionare tutelando in primis la salute di ognuno?

Le riflessioni “illustri” si moltiplicano con il succedersi delle settimane (solo per citarne alcuni che si sono già pronunciati: il Collegio delle guide alpine, il CAI, l’Associazione nazionale medici di montagna, la FIAB, il presidente di FederParchi ma anche alcuni consorzi turistici e la stessa AIGAE), ma non mancano i momenti di confronto tra colleghi per ridefinire priorità e protocolli di lavoro, per potersi preparare alle nuove esigenze di chi si affaccerà alla nostra Regione per cercarvi momenti di svago e relax.

Non si tratta, ovviamente, solo della gestione degli aspetti tecnici delle uscite in mezzo alla Natura: anche tutto quello che precede l’imboccare un sentiero ci riguarda, perché la scelta di una località di partenza, la sua raggiungibilità con mezzi privati, pubblici o le due ruote o di un percorso lineare o ad anello prevede la sintonia con chi gestisce il piano di regia a livello più generale, e necessita della sinergia con chi gestisce i servizi di accoglienza e ristoro sul territorio.

Nuove idee e nuove reti stanno nascendo per permettere di fruire della Natura e di tornare ad essa per cercavi quello che naturalmente sa offrici.

Non vogliamo (ancora) anticipare nulla: recepiremo i provvedimenti governativi e regionali, e vi promettiamo che appena possibile vi daremo informazioni aggiornate su quello che bolle in pentola …disinfettando i pensieri!