Selvagge e solitarie, ma anche luminose e accoglienti, ricche di storie scritte con i polpastrelli, gli scarponi, le ciaspole, gli sci o i copertoni della bicicletta, le montagne del Friuli Venezia Giulia emanano un fascino magnetico in tutte le stagioni: percorse in principio da pochi avventurosi studiosi – naturalisti, geografi, geologi, botanici dei secoli scorsi – dal secondo dopoguerra diventano una destinazione alla portata di tutti.
Innumerevoli itinerari le solcano, capaci di soddisfare tutti i gusti, ma noi selezioniamo in ogni stagione alcune proposte escursionistiche non troppo impegnative, che permettano di abbinare la scoperta di ambienti naturali incantevoli alla storia degli uomini che li hanno attraversati e vissuti: storie, insomma, anche d’alta quota.
In pratica?
Guglie dolomitiche, campanili aguzzi, pascoli e ruscelli, laghi glaciali, fiumi alpini, sbarramenti artificiali, foreste millenarie, abeti che cantano, endemismi e specie relitte, anfiteatri morenici, barriere coralline fossili… la biodiversità non potrebbe dare migliore sfoggio di se stessa, tutelata da due parchi naturali regionali, alcune riserve naturali e numerosi biotopi, deputati a conservare habitat e specie preziosi per l’ecosistema (date un’occhiata, se non ci credete!)
Parimenti non mancano i segni dell’uomo: tracce di borghi dimenticati, antichi pascoli, cave, roccoli, trincee, casere, tratturi, ancone votive, stavoli e stue, segni impressi nell’ambiente e forse destinati un giorno a sbiadire, che ci offrono spunto per riflettere sul nostro rapporto con la Natura, sulla necessità di un equilibrio da cui dipende la sopravvivenza di ognuno (suona attuale, no?).
Il paesaggio ci parla, e mentre lo attraverseremo, proveremo a leggerlo assieme.
Vi abbiamo incuriosito? OTTIMO! 🙂
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