BUONA LA PRIMA! ESCURSIONE AD AURISINA NEL SEGNO DEL CALCARE

Sono tante le prove prima della prima, ma se il lavoro è un lavoro di squadra le fatiche sono sempre ripagate da tanta soddisfazione! Così è stato per il nostro “debutto” ad Aurisina, nel segno del calcare! Con un piccolo gruppo di entusiasti partecipanti siamo andati alla scoperta del Borgo carsico e dei suoi dintorni: un borgo tutt’altro che turistico, silenzioso e sonnacchioso, ma ricco di fascino, almeno per noi che ne abbiamo studiato la storia e che l’abbiamo reso protagonista del nostro percorso.

Campanile della Chiesa di S. Rocco nel centro di Aurisina (FOTO: E. Moretti)

L’accoglienza è stata piacevole ed elegante grazie a Maddalena e Walter, titolari dell’Agriturismo Juna, che ci hanno ospitato nel loro giardino attorno a una meravigliosa tavola rotonda in calcare, dove si racconta che si ristorò niente di meno che l’imperatore Francesco I d’Austria, di passaggio da Aurisina il 30 aprile 1816, nel suo viaggio da a Trieste. Quale miglior inizio per introdurre l’argomento cardine della nostra escursione?

Il calcare di cui è fatta la tavola rotonda nel cortile dell’Agriturismo è onnipresente in Carso, ma più che mai ad Aurisina, dove si trovano le più grandi e le più antiche cave di calcare di tutto il Carso. Qua si rifornirono i Romani per costruire Aquileia, e secoli dopo, a metà del 1800, gli Austriaci, che diedero un enorme impulso all’economia della zona sfruttando le cave per la costruzione della Ferrovia Meridionale e successivamente per la costruzione di moltissimi palazzi dell’Impero.

Particolari dell’architettura carsica nel centro storico di Aurisina (FOTO E. Moretti – diritti riservati)

Dal centro storico abbiamo proseguito il percorso lungo i sentieri che si snodano a nord del paese, per ammirare i vigneti, gli uliveti e l’imponente viadotto della Ferrovia Meridionale.

Ma il pezzo forte della passeggiata, la ciliegina sulla torta, è stato incontrare Giorgia Zandomeni e visitare il suo laboratorio marmifero presso la sua ditta Tecnomarmi. Come noi siamo rimaste a bocca aperta la prima volta che lo abbiamo visitato, così sono rimasti tutti i partecipanti all’escursione. Affascinati dai tanti macchinari, dai grandi blocchi di calcare, dall’entusiasmo di Giorgia, dall’epica storia della sua famiglia, dai fossili incastonati nella pietra e dalle tante forme e colori di questo “marmo” carsico così eclettico e prezioso, abbiamo concluso piacevolmente la passeggiata degustando le dolcissime more di gelso offerteci da Giorgia.

Tante le domande suscitate nei partecipanti e tanto l’interesse mostrato che speriamo di poter riproporre presto questo itinerario, perchè raccontare il territorio a partire dalle persone che lo abitano e lo hanno abitato, che vi lavorano e che lo amano dona una particolare magia anche a quei luoghi in apparenza silenziosi e sonnacchiosi.

PS: ovviamente siamo già proiettate verso il prossimo appuntamento… vi aspettiamo sabato 13 giugno, a Trieste per “Il mare nel cuore”!