>>SPECIAL GUEST: Roberto Todero, esperto storico FVG.
Passeggiata storico-naturalistica a due voci all’interno della Riserva Naturale del lago di Doberdò e Pietrarossa, un raro esempio di laghi carsici in Europa, geosito di valenza sovranazionale, e teatro di importanti eventi storici del primo Novecento.
Il lago di Doberdò si trova tra i rilievi del Monte Debeli, Gorjupa Kupa e Castellazzo, e occupa una depressione (polje) che nei periodi di maggior piovosità si riempie d’acqua grazie a un fenomeno di emersione dalle falde del sistema idrico ipogeo del Carso goriziano, in primis dal bacino idrografico sotterraneo dei fiumi Isonzo e Vipacco. (In questi giorni di inizio novembre lo vediamo proprio in uno dei suoi periodi di piena!).
La sua particolarità è quella di non avere immissari o emissari ma un sistema di sorgenti e inghiottitoi che lo alimentano in funzione del livello delle acque circolanti nel sottosuolo: il suo livello idrico è incredibilmente variabile e alterna periodi di allagamento (primavera e autunno) a periodi di magra e addirittura prosciugamento (inverno ed estate), producendo un ambiente mutevole e a tratti “estremo” per la vita.
Grazie alla presenza di questo ambiente umido nella prevalente aridità del mondo carsico, il territorio di Doberdò assume un valore naturalistico eccezionale, dove le condizioni ambientali favoriscono una biodiversità particolarmente variegata: vegetazione acquatica, prati umidi, boschi ripariali con salici e pioppi, ma anche le più comuni landa e boscaglia carsica con l’onnipresente e sgargiante “foiarola”, nome dialettale dello scotano (Cotynus coggygiria, simbolo di Estplore, QUI un approfondimento). Tra la fauna numerosissimi sono gli invertebrati acquatici, ma non mancano pesci e anfibi, tra cui anche il mitico Proteo (Proteus anguinus) riservato, sfuggente e carismatico “piccolo drago” incolore, che prospera solo in questo angolo del Pianeta. Significativa anche la varietà delle specie di uccelli sia legate all’ambiente acquatico, che alla landa e boscaglia carsica.
Quest’area però non è unica solo per i già straordinari aspetti naturalistici: il paese di Doberdò ha anche lasciato profondamente impresso il suo nome nella storia della Grande Guerra, dal momento che sull’omonimo altopiano si snodava una parte rilevante del fronte, teatro di sei delle tristemente famose Battaglie dell’Isonzo tra il maggio del 1915 e fino all’agosto del 1916, momento in cui questo fronte venne abbandonato dalle truppe austro – ungariche in conseguenza della presa di Gorizia da parte italiana.
Su questo altopiano si scontrarono due eserciti: quello del Regno d’Italia – con soldati provenienti da tutta la penisola e dalle isole, e quello della Duplice Monarchia, composto da ungheresi, rumeni, slovacchi, sloveni, croati… L’altopiano di Doberdò ha visto negli anni della guerra il sacrificio della maggior parte dei popoli centro europei.
L’itinerario sarà guidato a due voci: quella di Saimon, guida naturalistica ESTPLORE e faunista originario del paese di Doberdò, e dello storico ed esperto della Prima Guerra mondiale Roberto Todero, che ci guiderà nella conoscenza storica delle feroci battaglie che qui si sono combattute.
DETTAGLI ESCURSIONE:
Il ritrovo è presso il Centro visite Gradina (indicazioni qui).
DIFFICOLTA’: escursionistico (dislivello circa 150 m, sviluppo contenuto lungo sentieri)
DURATA: circa 3 ore
ORARIO DI RITOVO: ore 10:00
COSTO INDIVIDUALE: 15 euro adulti / 10 euro ragazzi fino a 16 anni compiuti / gratis fino a 6 anni
Si raccomanda di indossare calzature con suola a carroarmato e abbigliamento a strati. Consigliabile una scorta d’acqua e una merenda.
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