“UNDER SOCIAL INFLUENCE”: merita viaggiare così?

Voi che ci seguite, lo sapete: amiamo andare fuori traccia, lasciare “la strada vecchia per la nuova, muoverci in punta di piedi, stabilire connessioni con gli abitanti dei luoghi, scambiare punti di vista e .. rifuggire il turismo scatta&fuggi” che ci fa venire l’orticaria al solo pensiero!

No, forse non ci siamo spiegati: mica disdegniamo l’effetto “wow” di certi panorami, o la meraviglia di certi incontri, o gli scorci mozzafiato… solo che vogliamo guadagnarceli, e condividerli con chi è disposto (almeno!) a scendere dall’auto per raggiungerli, fare un po’ di fatica, capire cosa ci sta dietro… in poche parole sintonizzarsi con lo spirito dei luoghi (genius loci, ci dice qualcosa?!?) , senza la smania della condivisione e la spasmodica attesa dei feed back ai propri scatti!

Credete che esageriamo?

Pensate che viaggiare UNDER SOCIAL INFLUENCE” (slogan che fa il verso al più noto pericolo di “viaggiare o guidare sotto l’influenza di sostanza stupefacenti) è stato considerato (un po’ per ridere, ma neanche troppo…) un vero e proprio pericolo!

Qualcuno ha preso sul serio questa “debolezza”, anticipando il rischio di banalizzazione del turismo, di sovra-sfruttamento dei luoghi e di impatti devastanti su habitat e specie.
Un esempio concreto? il caso estremo di questo maestoso salice che con l’alta marea sembra “spuntare” dal lago di Wanaka, in Nuova Zelanda, meta assidua di fotografi da tutto il mondo, incantati dalla sua bellezza, ma poco rispettosi della sua integrità.

Non è quindi un caso che proprio il Dipartimento del turismo della Nuova Zelanda, abbia pubblicato una serie di brevi video in cui invita i turisti a smetterla di fare sempre lo stesso tipo di foto da pubblicare sui social network, e a provare “qualcosa di nuovo”, scoprire nuove destinazioni, allontanarsi dalle file di persone che aspettano il proprio turno per inquadrare gli stessi panorami!

The social media queue

Nei video neozelandesi il comico Tom Sainsbury interpreta un membro del Social Observation Squad (SOS), una squadra fittizia che ha il compito di dissuadere i turisti dal fare foto banali.
Date un’occhiata, il video è in inglese, con possibilità di sottotitoli sempre in inglese, ma noi troviamo che il messaggio risulti in ogni caso PARECCHIO chiaro e simpatico, e voi cosa ne pensate?

PS perchè parliamo di questo argomento?
Lo spunto ci arriva dall’escursione che proponiamo assieme alla ProLoco di Preone la prossima domenica 1 agosto: un’uscita dedicata al torrente Arzino, torrente prodigio della Carnia e luogo “cult” per selfie dai colori azzurrissimi, smeraldissimi, ecc ecc. che merita conoscere per altri aspetti che non siano solo “estetici”
che permettano di apprezzare la sua unicità!